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La religione del dominio

Due giorni sullo scientismo e le tecnologie di controllo

31 OTTOBRE – 1 NOVEMBRE

 

31 ottobre, ore 17 – proiezione del documentario
“Fissate le luci, miei cari!” di Jordan Brown (2017)

Viviamo in un mondo di schermi. L’adulto medio trascorre la maggior parte delle sue ore di veglia davanti allo schermo di un dispositivo. Siamo abbacinati, siamo letteralmente dipendenti da Facebook, Google, Instagram, Twitter…

Come siamo arrivati a questo punto?

Chi ne trae beneficio? Qual è il loro impatto sugli esseri umani e sulla società nel suo insieme? Cosa succederebbe se l’intera esistenza umana venisse ridotta alla portata di un clic? Ed è davvero questo che vogliamo?
Fissate le luci, miei cari! — documentario indipendente realizzato senza fini di lucro — solleva tali interrogativi nel tentativo di tornare al mondo fisico reale, di formare una visione critica dell’odierna pervasività tecnologica guidata dall’interesse economico di poche compagnie e dalla ragione di ogni Stato. Affrontando temi come la dipendenza, la «privacy», la sorveglianza, la manipolazione delle informazioni, la modificazione del comportamento ed il controllo sociale, ci pone tutti davanti ad una domanda semplice quanto immediata: mentre il mondo è in fiamme, mentre ciò che resta dell’universo sensibile sta scomparendo, distrutto da un algoritmo, noi dove siamo?

1 novembre, ore 17 – presentazione del libro
«Contro lo scientismo» di Pierre Thuiller, S-edizioni (2020)

Dall’introduzione del libro:

Il nome di Pierre Thuillier, filosofo, epistemologo della scienza, di cui viene qui proposto il saggio breve “Contro lo scientismo” (1980), per la prima volta tradotto in italiano, risulterà sconosciuto ai più, anche a quelle lettrici e a quei lettori familiari con le opere di altri grandi critici della tecnica come Lewis Mumford, Jacques Ellul e Günther Anders. Eppure quella proposta da Thuillier, in questo come in altri suoi scritti (l’unico libro pubblicato finora in Italia è “La grande implosione. Rapporto sul crollo dell’Occidente 1999-2002”, introvabile da tempo), è una critica spietata alla traiettoria della civiltà occidentale e alle conseguenze disastrose verso cui ci sta portando. Se ne “La grande implosione” Thuillier affonda il coltello nelle radici culturali dell’odierno sistema di dominio tecno-scientifico, andando a ripercorrere i processi di urbanizzazione, lo sviluppo tecnico, l’ascesa dell’economia capitalista e il cambio di visione portato dalla scienza moderna che ne sono i prodromi, in “Contro lo scientismo” l’accusa è in particolare contro quest’ultima, la scienza, di cui vengono analizzati il percorso storicamente condizionato e l’ideologia mortifera di cui si fa portatrice.

(Dopo ogni iniziativa seguiranno dibattito e cena vegetale, porta qualcosa da mangiare e da bere)

Per sapere dove, scrivi a: puckdeiboschi@insiberia.net

Guerra nemica mortale

«Durante il grande massacro feci circa mille disegni politici per il giornale quotidiano La Feuille. Quando dico politici esagero, perché io volevo soprattutto che i miei disegni avessero una tendenza umana».

(Frans Masereel)

 

Nel 1920 l’editore berlinese Kasimir Edschmid pubblica il volume Politische Zeichnung (Disegni politici), contenente una cinquantina di xilografie su legno incise durante la Prima Guerra mondiale dall’illustratore belga Frans Masereel (1889-1972), oggi ricordato solo come precursore del romanzo grafico e del fumetto. Si tratta di disegni antimilitaristi destinati in un certo senso a disvelare le notizie belliche del giorno e quindi, come scriveva nell’introduzione del libro lo stesso Edschmid, «fanno vedere il vero volto delle battaglie, non come atti eroici, ma come atti barbari e distruttori». Anche qui, come in tutte le sue opere, Masereel  denuncia senza concessioni gli orrori della guerra, del sopruso e dell’oppressione sociale.

Questi disegni umani sono stati qui trasformati in una mostra, nel corso della quale scorreranno anche le immagini del cortrometraggio L’Idea, tratto dal capolavoro di Masereel.

I disegni de L’Idea sono stati messi in movimento nel 1932 dal regista austro-ungherese Berthold Bartosch. Il primo film d’animazione poetico-filosofico della storia del cinema dà anche modo di ascoltare le sperimentazioni di Arthur Honegger, figura ascendente della musica d’avanguardia dell’epoca, compositore della colonna sonora.

***

Per tutto il mese di Gennaio 2020

c/o la Libreria Ponchielli di CREMONA

in piazza Sant’Antonio Maria Zaccaria n. 10

MOSTRA ANTIMILITARISTA

Venerdì 3 gennaio alle ore 18

proiezione del cortometraggio L’IDEA

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La lingua non mente

Dall’arrivo di Hitler al potere nel 1933 fino alla capitolazione tedesca nel 1945, Victor Klemperer, professore di filologia all’Università di Dresda, tenne un diario segreto in cui raccontava la vita quotidiana di un ebreo tedesco durante il Terzo Reich.

Ma il vero soggetto dei suoi appunti era la nascita e la diffusione della lingua nazista — da lui ribattezzata LTI (Lingua Tertii Imperii): Lingua del Terzo Impero — una nuova lingua parlata da tutti, da Goebbels e dall’uomo della strada, dai carnefici della Gestapo e dalle loro vittime. Resistere alla tirannia di questa lingua avvelenata, disvelarne le menzogne e le aberrazioni, diventò per Klemperer più importante della stessa sopravvivenza.

Mescolando gli appunti di Victor Klemperer a filmati e registrazioni sonore dell’epoca, il documentario

La lingua non mente di Stan Neumann

mostra in quale modo il totalitarismo si insinui nelle menti, si stampi sulle bocche, si impadronisca dei corpi, giorno dopo giorno, infidamente.

*∗*

Giovedì 24 ottobre 2019 alle ore 20,30 all’Occupazione Anarchica di p.zza delle Giravolte 11/13 a LECCE  klempA3Le

Venerdì 22 Novembre 2019 alle ore 15 all’Università Statale – Aula 422 – via Festa del Perdono 3 a MILANO  klempMi

Guerra nemica mortale

«Durante il grande massacro feci circa mille disegni politici per il giornale quotidiano La Feuille. Quando dico politici esagero, perché io volevo soprattutto che i miei disegni avessero una tendenza umana».

(Frans Masereel)

 

Nel 1920 l’editore berlinese Kasimir Edschmid pubblica il volume Politische Zeichnung (Disegni politici), contenente una cinquantina di xilografie su legno incise durante la Prima Guerra mondiale dall’illustratore belga Frans Masereel (1889-1972), oggi ricordato solo come precursore del romanzo grafico e del fumetto. Si tratta di disegni antimilitaristi destinati in un certo senso a disvelare le notizie belliche del giorno e quindi, come scriveva nell’introduzione del libro lo stesso Edschmid, «fanno vedere il vero volto delle battaglie, non come atti eroici, ma come atti barbari e distruttori». Anche qui, come in tutte le sue opere, Masereel  denuncia senza concessioni gli orrori della guerra, del sopruso e dell’oppressione sociale.

Questi disegni umani sono stati qui trasformati in una mostra, nel corso della quale scorreranno anche le immagini del cortrometraggio L’Idea, tratto dal capolavoro di Masereel.

I disegni de L’Idea sono stati messi in movimento nel 1932 dal regista austro-ungherese Berthold Bartosch. Il primo film d’animazione poetico-filosofico della storia del cinema dà anche modo di ascoltare le sperimentazioni di Arthur Honegger, figura ascendente della musica d’avanguardia dell’epoca, compositore della colonna sonora.

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Domenica 13 Ottobre dalle ore 16 e Lunedì 14 dalle ore 19, a LECCE in piazza delle Giravolte 11-13, Mostra Antimilitarista • GUERRA NEMICA MORTALE e proiezione del cortometraggio L’IDEA

manifmas

Fissate le luci, miei cari!

di Jordan Brown (2017)

Viviamo in un mondo di schermi. L’adulto medio trascorre la maggior parte delle sue ore di veglia davanti allo schermo di un dispositivo. Siamo abbacinati, siamo letteralmente dipendenti da Facebook, Google, Instagram, Twitter…

Come siamo arrivati a questo punto?

Chi ne trae beneficio? Qual è il loro impatto sugli esseri umani e sulla società nel suo insieme? Cosa succederebbe se l’intera esistenza umana venisse ridotta alla portata di un clic? Ed è davvero questo che vogliamo?
Fissate le luci, miei cari! — documentario indipendente realizzato senza fini di lucro — solleva tali interrogativi nel tentativo di tornare al mondo fisico reale, di formare una visione critica dell’odierna pervasività tecnologica guidata dall’interesse economico di poche compagnie e dalla ragione di ogni Stato. Affrontando temi come la dipendenza, la «privacy», la sorveglianza, la manipolazione delle informazioni, la modificazione del comportamento ed il controllo sociale, ci pone tutti davanti ad una domanda semplice quanto immediata: mentre il mondo è in fiamme, mentre ciò che resta dell’universo sensibile sta scomparendo, distrutto da un algoritmo, noi dove siamo?

Proiezione e a seguire dibattito presso lo Spazio Kavarna, in via Maffi 2, a Cremona, Domenica 15 settembre 2019 alle ore 20.00

 

In collaborazione con la Biblioteca Anarchica Disordine, è prevista una proiezione del documentario il 25 luglio 2019 h.20,30 a Lecce nella piazzetta delle Giravolte

 

Sabato 11 maggio dalle 17 in poi, ospitato da l’Accerchiata di Milano in piazza Emilio Alfieri, il Cigno Nero organizza la proiezione del documentario, cui seguirà una discussione sull’argomento.

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